Familienwanderung auf dem Cévenol-WegCaminata familiar por el sendero Cévenol家庭在Cevenol步道上徒步旅行 Οικογενειακή πεζοπορία στο μονοπάτι Cévenol

Escursione in famiglia sul sentiero del Cévenol

Family hike on the Cevenol trailRandonnée en famille sur le sentier du CévenolСемейный поход по тропе СеvenolFamiliewandeling op de Cévenol-route
Vivarais

Famiglia MagisÈ nella seconda metà di agosto che abbiamo deciso di partire in famiglia, con i nostri due figli di 17 e 14 anni, per "fare" il Cévenol. L’idea di viaggiare con lo zaino in spalla, camminando di rifugio in rifugio, ci ha subito entusiasmati. Per noi era la prima volta. L’idea è nata da un amico camminatore che, raccontandoci le sue avventure, ci aveva fatto venire l’acquolina in bocca.

giorno1Ma dove andare? Questo è stato il primo problema, apparentemente difficile da risolvere, dato il nostro lungo elenco di requisiti: un trekking attraverso un territorio non troppo pianeggiante, ma neppure troppo montagnoso, dove poter contare su bel tempo senza un caldo soffocante; l’idea di un anello ci seduceva più di una lunga linea retta, e non volevamo assolutamente camminare lungo strade, neppure di campagna.

La scelta è caduta rapidamente sul Cévenol, un sentiero di Grande Randonnée de Pays (GRP), che ci offriva il compromesso ideale: tappe di circa 15 km al giorno su sentieri segnalati, immersi in una natura ancora intatta e preservata.

Punto di partenza: La Bastide-Puylaurent, dove alloggiamo a L’Etoile Maison d’hôtes, dove Philippe – tanto padrone di casa quanto direttore d’orchestra (fa tutto lui!) – vi accoglie come se vi conoscesse da sempre. Alloggio semplice ma di qualità, un pasto pantagruelico dove non manca nulla, un’atmosfera familiare e un calore impareggiabile.

Si parte! Una messa in gamba di 8 km. Partenza tranquilla verso Saint Laurent les Bains passando per l’abbazia di Notre Dame des Neiges. Una dolce salita per quasi 6 km tra paesaggi agresti leggermente ondulati, poi una discesa piuttosto ripida di 2 km fino a Saint-Laurent-les-Bains, passando per un’antica torre di osservazione. Pernottiamo nel gîte "Le Chat Bleu", dove restiamo solo una notte.

Giorno2Ora le cose si fanno serie. Direzione Montselgues. Il terreno è molto vario ed è sorprendente constatare quanto la vegetazione cambi in base all’altitudine e all’esposizione: foreste di castagni lasciano spazio a vaste distese di erica, di un intenso color malva. Poi un tranquillo paesaggio di campagna che scende attraverso i villaggi di Laval-d’Aurelle e Ourlette. A metà percorso, un piacevole picnic sulle rive di un torrente dall’acqua trasparente, ma molto fredda.

giorno3Ed è proprio qui che arriva la parte più dura: la salita successiva vi farà rimpiangere la sosta, che ha raffreddato i muscoli, ora chiamati ad affrontare due dislivelli importanti, che ci portano da 700 a 1100 metri di altitudine. L’acqua si esaurisce rapidamente, ma fortunatamente attraversiamo Pradon, dove due giovani in vacanza ci riforniscono con grande gentilezza. Arrivati a Montselgues, piccolo villaggio molto tranquillo, siamo accolti calorosamente al gîte d’étape, dove ci aspetta un pasto abbondante (che condividiamo con una coppia del Sauternais che percorre il nostro stesso itinerario e che incontreremo ancora alla prossima tappa) e una buona notte ristoratrice.

Una lunga discesa ci porta ai piedi del villaggio di Thines, arroccato su uno sperone roccioso. Una sosta ci fa bene e ci permette di fare rifornimento di acqua potabile alla fontana (in realtà dal rubinetto del cimitero, da cui sgorga un’acqua talmente ossigenata da risultare torbida). Poi risaliamo attraverso una foresta di querce da sughero e pini marittimi molto profumati, che ci porta fino a circa 900 metri di altitudine. Qui percorriamo un tratto di un’antica via romana, per poi scendere su Dépoudent, dove ci aspetta Monsieur Chat nel suo gîte (dormitorio).

Una sosta indimenticabile. Un luogo molto "rustico" con una terrazza all’ombra di un pergolato e una vista mozzafiato sulla valle del Chassezac. L’accoglienza autentica di questo settantenne vi farà gustare una cucina del territorio: pollo alle castagne, insalata di pomodori del suo orto, kiwi, prugne, vino fatto in casa…

Giorno4Il programma del giorno: discesa, una lunga discesa con tratti ripidi e sassosi, non sempre facili da percorrere, con il rischio di storte alla caviglia. Tuttavia, saremo passati da Saint-Jean-de-Pourcharesse, la cui chiesa ha cinque campanili, quattro dei quali senza campana!

giorno5Giunti a Chambonas, abbiamo superato la metà dell’escursione che volevamo intraprendere. Decidiamo dunque di riposarci un giorno in questo piccolo villaggio, dominato dal suo castello, restando due notti nella chambre d’hôtes "Les Sources" (Gîtes de France n° 206), dotata di ogni comfort e di una piscina molto gradevole. Peccato che non facciano table d’hôtes, perché i primi negozi si trovano a 2,5 km, cioè a Les Vans…

Abbiamo fatto bene a riposarci, perché questa tappa è più dura. Dopo Les Vans, si sale per oltre 4 km con un dislivello di 400 metri, fino a Brahic. Poi si scende: -300 metri in 2,5 km, di cui 150 metri in meno di 1 km. Lì un piccolo fiume è invitante per un picnic… Dopo tutto abbiamo già camminato quasi 9 km. Ma, come prima, riprendere il cammino è faticoso, tanto più perché si risale molto ripidamente: 250 metri di dislivello in poco più di 1 km. Fa caldo. A tal punto che l’acqua comincia a preoccuparci: ce ne resta solo un litro (per quattro persone, è poco!).

Per fortuna, il peggio è passato e ritroviamo una discesa tranquilla per due chilometri. Ed è qui che l’eccezione conferma la regola: sebbene non abbiamo mai avuto problemi a rifornirci d’acqua, anzi la gente ce l’ha spesso offerta spontaneamente, arrivati a Safrenière chiediamo a un bambino che gioca nel giardino, dove c’è una bella piscina e un magnifico 4x4, se i suoi genitori possono riempirci le borracce con l’acqua del rubinetto.

Giorno6Sorpresa: sua madre ci assicura che l’acqua del rubinetto è inquinata, che non hanno abbastanza acqua in bottiglia per vendercene neanche una, e che la cosa migliore sarebbe tornare a Les Vans per comprarla! Ma certo, signora cara, è proprio da lì che veniamo, torniamo indietro…

AujacContinuiamo il nostro cammino, che terminerà con una bella salita per arrivare al gîte di charme de La Pauze, dove ci attende la nostra ospite, Madame De Roo, una donna piena di energia che gestisce la sua casa con grande maestria. Dopo esserci informati, l’acqua del rubinetto della zona non è affatto inquinata. Dimentichiamo così la fatica (e Safrenière) a bordo piscina, in compagnia dei due simpaticissimi cani di casa. La sera, ceneremo alla table d’hôtes, che vale davvero la pena provare!

Dopo una colazione all’altezza dell’accoglienza, riprendiamo “la strada”. Appena lasciamo le mura della proprietà, capiamo subito: si fa sport! Si sale, e si sale ancora: in meno di 6 km si passa da 420 a 880 metri di altitudine! Con tratti piuttosto impegnativi. Ma la fatica è ripagata: dall’osservatorio sulla cima, il panorama è un vero spettacolo. Si possono ammirare le Cévennes e l’Ardèche a perdita d’occhio, con il castello di Aujac a valle, un magnifico monumento medievale.

Dopo aver goduto di questo straordinario punto panoramico, le difficoltà non sono ancora finite. Il percorso resta impegnativo, poiché in meno di 4 km si scende a 320 metri di altitudine (560 metri di dislivello) fino alle rive della Cèze. Se pensavate di prendere il treno nel primo pomeriggio a Génolhac per tornare a La Bastide-Puylaurent, scordatevelo! Innanzitutto, vale la pena fermarsi qui per un bel po’ e fare un picnic, e poi, a meno che non siate partiti molto presto, bisognerà spingere sull’acceleratore per arrivare in tempo. Anche perché, sebbene le difficoltà non siano paragonabili a quelle del mattino, sono comunque abbastanza da farvi rischiare di perdere il treno. Inoltre, sarebbe un peccato non godersi i paesaggi che vi si offrono lungo il resto del percorso. Dopo tutto, siamo in vacanza, e c’è un treno alle 18:40 che vi riporterà a destinazione, attraversando un paesaggio che solo i camminatori possono realmente apprezzare a pieno. Famiglia Magis

 

L'Etoile a La Bastide-Puylaurent in Lozère

Antico hotel di villeggiatura con un giardino sul bordo dell'Allier, L'Etoile Casa per ospiti si trova a La Bastide-Puylaurent tra la Lozere, l'Ardeche e le Cevennes nelle montagne del Sud della Francia. All'incrocio dei GR®7, GR®70 Sentiero Stevenson, GR®72, GR®700 Via Regordane (St Gilles), GR®470 Sources et Gorges de l'Allier, GRP® Cevenol, Montagne Ardechoise, Margeride. Numerosi itinerari a circuito per escursioni a piedi e gite in bicicletta di un giorno. Ideale per un soggiorno di relax.

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